
La Suprema Corte torna a pronunciarsi sull'istituto di cui all’art. 384, co. 1, c.p.: nota a Cassazione penale
Nota a Cassazione penale, Sez. VI, 20 aprile 2015 n. 16443: la causa di non punibilità prevista dall’art. 384, comma 1 c.p., in favore di

SPECIALI QUESTIONI DI NATURA CIVILISTICA E PENALISTICA NELL’ AMBITO DELLA “RESPONSABILITÀ 231”
Il D.Lgs. n. 231/2001 ha rappresentato, sin dalla sua emanazione, l’“opera giuridica” di riferimento assoluto nell’ambito della gestione dell’ente

DIVIETO DI IMMISTIONE E POSIZIONE DELL’ACCOMANDANTE “INFEDELE”
Nota a sentenza Corte di Cassazione, Sezione I, 6 novembre 2014, n. 23651.

IL CONCORSO ESTERNO IN ASSOCIAZIONE MAFIOSA: LA SUPREMA CORTE SI PRONUNCIA SULLA PORTATA DEL DISCRIMEN TRA L’IMPRENDITORE “COLLUSO” E L’IMPRENDITORE “VITTIMA” DELL’ORGANIZZAZIONE CRIMINOSA
Riflessioni a margine della pronuncia della Suprema Corte n. 37726 del 15 settembre 2014.

L’imputabilità del reato alla luce della sentenza Thyssenkrupp: intervista al Professor Masucci
«Al cuore del diritto penale dell’impresa vi è un problema di imputazione», un’affermazione decisamente attuale, nonostante siano trascorsi oltre venticinque anni dalla pubblicazione di Cesare Pedrazzi[1]. Nell'ambito del diritto penale economico e del lavoro, infatti, il principio secondo cui ciascuno è chiamato a rispondere del reato per fatto proprio e colpevole si sgretola dinnanzi alla spersonalizzazione dell'organizzazione e dell'attività d'impresa.

Tutela della privacy ed uso dei mezzi informatici aziendali
Il tema della tutela della privacy ha, ormai, assunto connotati sempre più ampi, arrivando a lambire anche temi molto rilevanti perchè riguardanti aspetti della vita quotidiana e lavorativa di ciascuno. Tra questi particolare rilevanza ha assunto la possibilità per il datore di lavoro di poter o meno controllare la posta elettronica del proprio dipendente.

SULLA LEGITTIMA DIFESA DOMICILIARE
Recentemente la Cassazione si è pronunciata con riferimento all’applicazione della c.d. legittima difesa domiciliare, prevista dall’art. 52 c.p., commi 2 e 3. In particolare, la sentenza 28802 del 3 luglio 2014 riafferma quello che è da tempo l’orientamento costante della Suprema Corte in materia, ovvero ritenere la citata disposizione, introdotta con la L.59/2006, come un’ipotesi speciale di legittima difesa.

IL NUOVO REATO DI SCAMBIO ELETTORALE POLITICO-MAFIOSO: LA SUPREMA CORTE SI PRONUNCIA IN MERITO ALLE MODALITÀ DI PROCACCIAMENTO DEI VOTI ALLA LUCE DELLA NOVELLA DI APRILE
Riflessioni a margine della pronuncia della Suprema Corte n. 36382 del 28 Agosto 2014.

IL DILEMMA DELLA CONTINUAZIONE MORTIS CAUSA NELLE SOCIETA’ DI PERSONE TRA ESIGENZE SOCIALI E LIMITI LEGALI
Corte di Cassazione, Sezione I, 19 giugno 2013 n. 15395
A distanza di quasi un decennio dall’ultimo pronunciamento sul punto la Suprema Corte ribadisce la ammissibilità della cd. clausola di continuazione obbligatoria in materia di Società in accomandita semplice.