
Nota a sentenza a Trib. Roma, Sez. VI, 3 ottobre 2014, n. 20049

Il principio di conservazione degli atti giuridici con particolare riferimento agli atti amministrativi
1. Natura e caratteri del principio di conservazione degli atti giuridici
La necessità di preservare l’efficacia giuridica degli atti compiuti permea di sé gli ordinamenti di ogni tempo e luogo, quale dato implicito di natura logica prima ancora che giuridica[1].

Con la recentissima sentenza n. 4628/2015, le Sezioni Unite civili della Cassazione hanno speso parole chiarificatrici in ordine all’annosa questione della validità del c.d. “preliminare di preliminare”.

Notifiche a mezzo pec degli Avvocati: (forse) tanto rumore per nulla
Nota a Tar Lazio, Sez. III ter, 13 gennaio 2015, n. 396; T.A.R. Pescara, Sez. I, 3 febbraio 2015, n. 49; T.A.R. Napoli, Sez. VII, 6 febbraio 2015, n. 923; T.A.R. Milano, Sez. III, ord. 13 febbraio 2015, n. 468

Con un’ampia motivazione, le Sezioni unite della Cassazione hanno respinto il ricorso del Procuratore generale presso la Corte di appello di Torino, inteso a censurare la qualifica di colpa impressa nel secondo grado di giudizio agli omicidi contestati all’amministratore delegato della TKAST (Thyssenkrupp acciai speciali Terni) s.p.a., che la prima assise torinese aveva invece reputato commessi con dolo eventuale.

Con sentenza n. 43130 del 15 ottobre 2014, la II sezione della Corte di Cassazione ha statuito sulla compatibilità tra pericolosità sociale del reo, requisito imprescindibile per l’applicazione di misure cautelari personali, ed incensuratezza.

Accelerazione del processo civile e garanzia dei diritti: intervista al Prof. Bruno Capponi
A ridosso di un importante convegno che il prossimo 13 novembre si terrà presso la Corte di Appello di Roma, (“Accelerazione del processo civile e garanzia dei diritti, quali proposte?Quadro nazionale e profili comparati”) cogliamo l’occasione per affrontare una serie di “temi caldi” sul fronte della giustizia con uno dei massimi esperti del settore: il Prof. Bruno Capponi, ordinario di diritto processuale civile presso l’Università LUISS “Guido Carli” di Roma, già magistrato ed oggi Avvocato, autore di una serie di pregiate pubblicazioni sugli annosi problemi della giustizia civile in Italia.

L’imputabilità del reato alla luce della sentenza Thyssenkrupp: intervista al Professor Masucci
«Al cuore del diritto penale dell’impresa vi è un problema di imputazione», un’affermazione decisamente attuale, nonostante siano trascorsi oltre venticinque anni dalla pubblicazione di Cesare Pedrazzi[1]. Nell'ambito del diritto penale economico e del lavoro, infatti, il principio secondo cui ciascuno è chiamato a rispondere del reato per fatto proprio e colpevole si sgretola dinnanzi alla spersonalizzazione dell'organizzazione e dell'attività d'impresa.

Ad oggi ben quarantaquattromila studenti si recano all’estero a causa del “numero chiuso”. Ci siamo più volte occupati di questo tema in un nostro editoriale di apertura della rivista con particolare riferimento al caso dell’università albanese convenzionata con l’Ateneo di Tor Vergata.

Riflessioni a margine della pronuncia della Suprema Corte n. 36382 del 28 Agosto 2014.